Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata da un’elevata concentrazione di glucosio (zucchero) nel sangue, causata da alterazioni del metabolismo.
Il glucosio è di vitale importanza per l’organismo perché è fonte indispensabile di energia per le cellule che compongono i muscoli e gli altri tessuti. Il glucosio è la principale fonte di energia del cervello.
Tuttavia, in caso di eccessiva presenza di glucosio nel sangue (iperglicemia), possono subentrare gravi problemi di salute.
Condizioni croniche del diabete includono:
- il diabete di tipo 1: compare in genere durante l’infanzia o l’adolescenza;
- il diabete di tipo 2: è il tipo più comune, si manifesta frequentemente in età adulta, sebbene sia in aumento tra i bambini in parallelo con l’aumento dell’obesità. Il diabete di tipo 2 può essere prevenuto intervenendo sui fattori di rischio quali la predisposizione familiare e lo stile di vita.
Condizioni potenzialmente reversibili sono:
- condizioni di disglicemia: i livelli di zucchero nel sangue, a digiuno o due ore dopo il pasto, sono più alti del normale, ma non abbastanza per classificare questi stati come come diabete.
- Il diabete gestazionale: si manifesta/compare durante la gravidanza, generalmente si risolve dopo il parto.
Selezioni per approfondire
SINTOMI
I sintomi del diabete variano a seconda di quanto il livello di zucchero nel sangue è elevato. Alcune persone, specialmente quelle con prediabete o con diabete di tipo 2, possono non presentare sintomi in una fase iniziale. Nel diabete di tipo 1 i sintomi tendono a manifestarsi rapidamente e ad essere più gravi. Alcuni dei segni e sintomi di diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2 comprendono:
- aumento della sete
- minzione frequente
- fame intensa
- inspiegabile perdita di peso
- presenza di chetoni nelle urine
- astenia
- offuscamento della vista
- lenta guarigione delle ferite
- ipertensione sanguigna
- infezioni frequenti
Anche se diabete di tipo 1 compare in genere durante l’infanzia o l’adolescenza. Il diabete di tipo 2, il tipo più comune, si manifesta frequentemente in età adulta sebbene sia in aumento tra i bambini in parallelo con l’aumento dell’obesità. Il diabete di tipo 2 può essere evitato, individuando innanzitutto i fattori di rischio, ad esempio una predisposizione familiare, e poi intervenendo sul proprio stile di vita.
Cause
Per capire il diabete, in primo luogo è necessario comprendere come il glucosio viene metabolizzato nel corpo.
L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas, una ghiandola situata dietro e sotto lo stomaco.
Il pancreas secerne l’insulina nel flusso sanguigno. L’insulina circola, consentendo agli zuccheri di entrare nelle cellule e quindi di essere utilizzati attraverso il loro metabolismo. L’insulina, quindi, abbassa la quantità di zucchero nel sangue riducendo la glicemia (contrazione degli zuccheri nel sangue). Se si abbassa la concentrazione nel sangue degli zuccheri, si abbassa di conseguenza la produzione di insulina dal pancreas, in quanto non necessaria.
Il glucosio, fonte indispensabile di energia, particolarmente per cuore e cervello, viene da due fonti principali: il cibo e il fegato. Il fegato immagazzina glucosio e lo rilascia in caso di necessità.
Cause di diabete di tipo 1
Nel diabete di tipo 1, il sistema immunitario, che combatte normalmente batteri dannosi o virus, attacca e distrugge le cellule che producono insulina nel pancreas. Questo determina una scarsa o nulla produzione di insulina, per cui, invece di essere trasportato nelle cellule, lo zucchero si accumula nel sangue. Il diabete di tipo 1 si pensa possa essere causato da una combinazione di predisposizione genetica e fattori ambientali, ma quello che è l’esatto ruolo di questi fattori non è ancora chiaro.
Cause di prediabete e diabete di tipo 2
Nel pre-diabete, che può portare a diabete di tipo 2, e nel diabete di tipo 2, le cellule diventano resistenti all’azione dell’insulina e il pancreas non è in grado di produrre insulina a sufficienza per superare questa resistenza. Invece di entrare nelle cellule dove è necessario per la produzione di energia, lo zucchero si accumula nel sangue. Le cause non sono del tutto chiare, anche se, come nel diabete di tipo 1, si ritiene che fattori genetici e ambientali giochino un ruolo nello sviluppo della patologia. L’obesità è fortemente legata allo sviluppo del diabete di tipo 2, ma non tutti gli individui affetti da diabete di tipo 2 sono in sovrappeso.
Cause di diabete gestazionale
Durante la gravidanza, la placenta produce ormoni che possono rendere le cellule più resistenti all’insulina. La placenta si sviluppa maggiormente nel secondo e terzo trimestre e questo comporta la maggiore secrezioni di questi ormoni, rendendo ancora più difficile per l’insulina compiere il suo lavoro.
Normalmente il pancreas risponde producendo maggiore insulina, superando così l’aumentataresistenza indotta dagli ormoni. Nel diabete gestazionale questo non avviene, ne consegue un ridotto apporto di glucosio alle cellule e un’aumentata concentrazione di zuccheri nel sangue.
Fattori di rischio
Fattori di rischio per il diabete dipendono dal tipo di diabete.
Fattori di rischio per il diabete di tipo 1
Anche se la causa esatta del diabete di tipo 1 è sconosciuta, i fattori genetici possono avere un ruolo cruciale. Il rischio di sviluppare il diabete di tipo 1 aumenta se si ha un genitore o un fratello che ha diabete di tipo 1. I fattori ambientali, come l’esposizione ad una malattia virale, possono probabilmente avere anche un ruolo nel diabete di tipo 1. Altri fattori che possono aumentare il rischio includono:
- Presenza di cellule danneggiate del sistema immunitario: spesso i familiari delle persone affette da diabete di tipo 1 sono sottoposti a ricerca di autoanticorpi associati a diabete; se si dispone di questi autoanticorpi, si ha un aumento del rischio di sviluppare il diabete di tipo 1, tuttavia non tutti coloro che hanno questi autoanticorpi sviluppano diabete di tipo 1.
- Dieta: un certo numero di fattori dietetici sono stati collegati ad un aumentato rischio di diabete di tipo 1, come ad esempio un basso consumo di vitamina D, l’esposizione precoce al latte vaccino o l’esposizione ai cereali prima di 4 mesi di età. Tuttavia, nessuno di questi fattori è stato dimostrato essere causa diretta di diabete.
- Razza: il diabete di tipo 1 è più comune nei bianchi che in altre razze.
- Geografia: alcuni paesi, come la Finlandia e la Svezia, hanno tassi più elevati di diabete di tipo 1.
Fattori di rischio di pre-diabete e diabete di tipo 2
I ricercatori non capiscono fino in fondo perché alcune persone sviluppano prediabete e diabete di tipo 2 e altre no. E’ però chiaro che alcuni fattori ne aumentano il rischio tra cui:
- Peso. Più tessuto adiposo ha un individuo, più le cellule diventano resistenti all’insulina.
- Inattività. Individui meno attivi hanno un rischio maggiore. L’attività fisica aiuta a controllare il peso, utilizza il glucosio come energia e rende le cellule più sensibili all’insulina. L’esercizio fisico può ridurre il rischio di diabete di tipo 2.
- Familiarità. Il rischio aumenta se un genitore o un fratello ha diabete tipo 2.
- Razza. Anche se questo fattore non è chiaro, le persone di certe razze, tra cui i neri, gli ispanici, gli indiani americani e gli asiatici sono a più alto rischio.
- Età. Il rischio aumenta con l’età. Questo può essere dovuto al fatto che si tende a svolgere meno attività fisica, a perdere massa muscolare ed ad aumentare di peso. Tuttavia il diabete di tipo 2 è in aumento in modo drammatico anche tra i bambini, gli adolescenti e i giovani adulti.
- Gestazione. Il diabete gestazionale costituisce un rischio di sviluppo successivo di pre-diabete e diabete di tipo 2.
- Policistosi. La sindrome dell’ovaio policistico, una condizione comune caratterizzata da cicli mestruali irregolari, acne, obesità, aumenta il rischio di diabete.
- Ipertensione. Avere una pressione arteriosa di circa 140/90mmHg aumenta il rischio di diabete tipo 2.
- Dislipidemia. Se si dispone di bassi livelli di lipoproteine ad alta densità (HDL), il rischio di diabete di tipo 2 è più alto. Bassi livelli di HDL sono definite come al di sotto dei 35 mg / dL.
- Alti livelli di trigliceridi. Se i livelli di trigliceridi sono superiori a 250 mg / dL, il rischio di diabete aumenta.
Fattori di rischio per il diabete gestazionale
Ogni donna incinta può sviluppare il diabete gestazionale, ma alcune donne sono a più alto rischio. I fattori di rischio sono:
- Età. Le donne di età superiore ai 35 anni sono a maggior rischio
- Familiarità o storia personale. Il rischio aumenta in caso di pre-diabete o se un membro della famiglia, come un genitore o un fratello, ha è affetto da diabete di tipo 2; in caso di diabete gestazionale durante una precedente gravidanza, se si è fatto nascere un bambino molto grande o in caso di un feto inspiegabilmente nato morto.
- Peso. Essere in sovrappeso prima della gravidanza aumenta il rischio.
- Razza. Per ragioni che non sono chiare, le donne nere, ispaniche, indiane d’America o asiatiche hanno maggiori probabilità di sviluppare il diabete gestazionale.
Complicazioni
Le complicanze a lungo termine del diabete si sviluppano gradualmente. Più a lungo si ha il diabete, e meno è controllato il livello di zucchero nel sangue, più alto è il rischio di complicanze. Alla fine le complicanze del diabete possono essere invalidanti o addirittura mortali. Possibili complicazioni sono:
- Le malattie cardiovascolari. Il diabete aumenta drasticamente il rischio di vari problemi cardiovascolari, tra cui la malattia coronarica con dolore al petto (angina), infarto, ictus e restringimento delle arterie (aterosclerosi).
- Nervi (neuropatia). Lo zucchero in eccesso può danneggiare le pareti dei piccoli vasi sanguigni (capillari) che nutrono i nervi, soprattutto nelle gambe. Ciò può causare formicolio, intorpidimento, bruciore o dolore che di solito inizia alle punte delle dita dei piedi e si diffonde gradualmente verso l’alto. Sempre per un danno ai nervi, possono insorgere problemi come nausea, vomito, diarrea o costipazione. Negli uomini, può portare a disfunzione erettile.
- Reni (nefropatia). I reni contengono milioni di piccoli vasi sanguigni (glomeruli) che filtrano il sangue. Il diabete può danneggiare il delicato sistema di filtraggio. Danni notevoli possono portare ad insufficienza renale fino allo stadio terminale che può richiedere la dialisi o il trapianto del rene. I tassi di malattia renale grave sono scesi notevolmente negli ultimi anni, probabilmente a causa di miglioramenti nelle terapie di controllo del diabete.
- Occhio retinopatia. Il diabete può danneggiare i vasi sanguigni della retina (retinopatia diabetica) portando ad una alterazione della vista e nei casi più gravi a cecità. Il diabete aumenta anche il rischio di altre complicazioni della vista come la cataratta e il glaucoma.
- Piede diabetico. a causa dei danni che il diabete può provocare ai nervi e alla circolazione sanguigna a livello dei piedi si possono presentare complicanze come piccoli tagli e vesciche che, se trascurate, possono diventare gravi ulcere. Questo può portare anche all’amputazione di parte o di tutto l’arto.
- Pelle e bocca. Il diabete può comportare maggiore suscettibilità a problemi di pelle, comprese le infezioni batteriche e fungine. Le infezioni gengivali possono essere più frequenti e più gravi, soprattutto se l’igiene è scarsa.
- Osteoporosi. Il diabete può portare a minore densità minerale ossea, aumentando il rischio di osteoporosi.
- Alzheimer. Il diabete di tipo 2 può aumentare il rischio di malattia di Alzheimer. Le cause non sono certe, un’ipotesi è che i problemi cardiovascolari causati dal diabete potrebbero contribuire alla demenza riducendo il flusso di sangue al cervello.
- Tumori. Le persone con diabete hanno un rischio maggiore di sviluppare alcuni tipi di cancro. Le ragioni non sono chiare. Le motivazioni potrebbero essere legate ai fattori che aumentano il rischio di diabete di tipo 2, che potrebbero anche aumentare il rischio di cancro.
Sintomi e diagnosi
I sintomi del diabete di tipo 1 di solito appaiono improvvisamente e sono facilmente riconducibili alla malattia che quindi viene più facilmente e tempestivamente diagnosticata. I sintomi di altri tipi di diabete e pre-diabete, invece, si manifestano in modo più graduale o possono essere non evidenti a lungo. L’Associazione Americana per il Diabete (ADA) ha raccomandato che le seguenti persone siano sottoposte a screening per il diabete:
- Chiunque con un indice di massa corporea superiore a 25, senza distinzione di età, che abbia fattori di rischio aggiuntivi, come la pressione alta, uno stile di vita sedentario, una storia di sindrome dell’ovaio policistico, una storia di diabete in gravidanza, livelli elevati di colesterolo, una storia di malattia cardiaca o che abbia un parente stretto affetto da diabete.
- Chiunque di età superiore a 45 anni dovrebbe eseguire un primo screening di controllo di glucosio nel sangue, e poi, se i risultati sono normali, essere sottoposto a screening ogni tre anni.
Test per il diabete di tipo 1 e di tipo 2
Test dell’emoglobina glicata (HbA1C). Questo esame del sangue indica il livello medio di glicemia negli ultimi due o tre mesi. Si misura la percentuale di zucchero nel sangue legato all’emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno nei globuli rossi. Più alto è il livello di zucchero nel sangue, più l’emoglobina lega lo zucchero. Un livello di HbA1C del 6,5 per cento o superiore per due prove separate potrebbe indicare la presenza di diabete. Se i risultati dei test HbA1C non sono coerenti, il test non è attendibile o, se si dispone di alcune condizioni che possono rendere il test HbA1C impreciso, come la gravidanza o avere una forma rara di emoglobina (conosciuto come una variante dell’emoglobina), allora il medico può utilizzare i seguenti test per diagnosticare il diabete:
- Test casuale della glicemia. È un semplice esame del livello di zucchero nel sangue. Non occorre essere a digiuno, vale a dire che il paziente si può sottoporre al prelievo anche dopo avere assunto cibi o bevande. Un valore della glicemia, non a digiuno, uguale o superiore a 200 milligrammi per decilitro (mg/dL), 11,1 millimoli per litro (mmol/L), può suggerire una diagnositi di diabete.
- Valutazione della glicemia a digiuno. Viene prelevato un campione di sangue dopo il digiuno notturno. Una glicemia a digiuno tra 100 e 125 mg/dL (5,6 e 6,9 mmol/L) è considerato prediabete. Valori di 126 mg/dL (7 mmol/L) o superiori su due prove separate, possono suggerire una diagnositi di diabete.
- Se si sospetta un diabete di tipo 1 verrà effettuato un esame delle urine per cercare la presenza di chetoni, un sottoprodotto rilasciato dall’organismo quando il muscolo e il tessuto adiposo vengono utilizzati per produrre energia in condizioni in cui il corpo non ha abbastanza insulina per utilizzare il glucosio disponibile.
- Occasionalmente può essere eseguito un test del livello di peptide C, per misurare la capacità del pancreas di secernere insulina,. I livelli di peptide C sono generalmente bassi nelle persone con diabete di tipo 1, ma può essere normale o alto nelle persone con diabete di tipo 2.
- Test da carico orale di glucosio. Viene prelevato e analizzato un campione di sangue dopo un digiuno di almeno otto ore. Poi si beve una soluzione zuccherina e dopo due ore si misura di nuovo il livello di zucchero nel sangue. Un livello di zuccheri nel sangue inferiore a 140 mg / dl (7,8 mmol / L) è normale. Un livello di zucchero nel sangue da 140 a 199 mg / dl (7,8-11 mmol / L) è considerato prediabete.