Declino cognitivo live e demenza sotto la lente: un problema crescente in Italia e nel Mondo
Il 18 Settembre 2024 in occasione del Mese dedicato all’Alzheimer, Neopharmed Gentili ha promosso una conferenza stampa dal titolo “DECLINO COGNITIVO E DEMENZA QUANTO NE SAPPIAMO, COSA STIAMO FACENDO E QUALE IMPATTO SULLA SOCIETÀ E SUL SSN?” alla quale hanno partecipato clinici esperti in declino cognitivo, in farmaco economia e associazioni pazienti.
Questa iniziativa nasce dall’’impegno di Neopharmed Gentili volto a migliorare la qualità di vita delle persone, anche e soprattutto durante l’invecchiamento, promuovere e informare i sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce e scardinare i pregiudizi che allontano i pazienti dal percorso di cura.
L’incontro è stato l’occasione per promuovere l’awareness sull’impatto del declino cognitivo e demenza sui pazienti, la società e il servizio sanitario, e gli strumenti disponibili per la gestione di queste patologie.
Secondo l’Osservatorio demenze dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il declino cognitivo lieve e la demenza interessano circa 2 milioni di italiani e sono quasi 4 milioni i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nell’assistenza ai malati.
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Intervenire preventivamente nelle forme precliniche di demenza è cruciale per contrastare la progressione della malattia. È stato infatti evidenziato che un intervento su tutti i fattori di rischio modificabili, tra i 40 e i 60 anni, potrebbe ridurre del 40% l’evoluzione del declino cognitivo lieve in demenza. Ciò vuol dire agire su fumo, alcol, sedentarietà, diabete, ipertensione, dislipidemie, ma anche sugli aspetti legati alla socialità.
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Da un’indagine realizzata dall’istituto di ricerche ‘EMG Different’ 9 italiani su 10 sono preoccupati per sé stessi o che un proprio caro possa soffrire di declino cognitivo lieve e demenza in futuro, temendo soprattutto per la perdita di autonomia, l’isolamento e il carico emotivo ed economico sul nucleo familiare.
I sintomi della patologia sono molti e complessi, il disturbo delle capacità di memoria è il segnale più eclatante, che può essere sminuito a causa dello stigma che lo ‘relega’ a un normale aspetto dell’invecchiamento. La patologia è caratterizzata anche da altri campanelli d’allarme come la comparsa di depressione, cambiamenti del carattere, la tendenza a perdere il filo del discorso.
La demenza non è una condizione da accettare con rassegnazione, serve un impegno condiviso, per questo sono state pubblicate nuove Linee Guida su “Diagnosi e trattamento di demenza e Mild Cognitive Impairment”, che riguardano la diagnosi, il trattamento, l’assistenza e il supporto ai pazienti, per metterli nelle condizioni di conservare una buona qualità di vita.
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