L’asma bronchiale è una patologia caratterizzata da aumentata reattività delle basse vie aeree a stimoli di vario genere. Gli attacchi di asma si verificano quando i bronchi e i bronchioli si infiammano, riducendo lo spazio attraverso il quale l’aria può viaggiare attraverso i polmoni. Questo fa sì che il paziente asmatico debba esercitare uno sforzo maggiore nell’atto respiratorio, per riuscire a spostare l’aria dentro e fuori i polmoni. Gli attacchi di asma di solito iniziano con un senso di pressione al torace lieve e tosse secca. Quando l’attacco si intensifica, compare dispnea, la respirazione diventa difficile compaiono tosse e produzione di muco denso e filante. Siccome l’infiammazione delle vie aeree impedisce all’aria ricca di ossigeno di raggiungere gli alveoli, il respiro diventa affannoso per sopperire alla richiesta di ossigeno. La frequenza degli attacchi di asma varia considerevolmente tra i pazienti. Alcune persone hanno attacchi quotidiani, mentre per altri possono passare mesi o anche anni senza avere un attacco.
L’infiammazione delle vie aeree si verifica quando un irritante entra in contatto con le pareti delle vie respiratorie. Al rilevamento del fattore irritante come uno stimolo dannoso, il sistema immunitario invia speciali cellule note come mastociti al sito di irritazione. Le cellule rilasciano istamina, una sostanza chimica che provoca gonfiore e arrossamento in un processo chiamato risposta infiammatoria. L’istamina provoca anche broncospasmo, in cui i muscoli che rivestono le pareti delle vie aeree si contraggono ripetutamente, provocando una netta riduzione del lume delle vie aeree. Aumenta la produzione del muco e cambia la sua consistenza e questo muco contribuisce a ridurre il flusso dell’aria, con conseguente dispnea e tosse.
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